lunedì 22 agosto 2011

GALATEO IN ALBERGO

Finita la pausa estiva, mi accorgo ora di non aver postato nessun consiglio per quelle giovani signore che -ahimé- avranno viaggiato da complete sprovvedute. Per chi fosse ancora in vacanza, ho trovato comunque un bell'articolo che unisce, con la raffinatezza di cui solo la mitica Enciclopedia è capace, un corso di lingua e utili raccomandazioni. Partiamo dagli alberghi di lusso:

"In questi alberghi c'è sempre, al piano terra, la reception (pron. resespsiòn), o "luogo di ricevimento, di accettazione"; il personale della reception è composto in genere da un incaricato (che chiamerete portiere - ma dai!) e da uno o più aiutanti. (...). Il bureau (pron. burò) è l'ufficio che si occupa della contabilità, del controllo dei documenti ecc..In molti alberghi, bureau e reception sono riuniti in un solo ufficio."

E ancora, sempre per farvi migliorare le lingue:

"Al direttore ci si rivolge con il titolo di "direttore" (ma pensa...); se si è clienti abituali lo si chiama "signor...". Al maitre (pron. metr) che si occupa invece del ristorante, ci si rivolge col titolo di "maitre" - non fa una grinza, direi...e ribadisco che chi scriveva questi articoli era privo del senso della dignità. Ma non è finita:

Durante il soggiorno - Non si deve considerare l'albergo come fosse casa propria. Non si parla ne' si ride a voce alta nei corridoi. Non si passeggia in sottoveste o pigiama. La sera bisogna ricordarsi di mettere le scarpe fuori dalla porta, perché vengano pulite dal personale...(Quesito: quante probabilità ha la persona di ritrovare le scarpe suddette, compiendo il medesimo gesto nel 2011?). Non si lasciano sparpagliati in giro indumenti intimi, non si spargono cartacce e cenere sul pavimento, non si rientra con le scarpe infangate (...).

Nelle sale comuni: Non si monopolizzano le riviste, i mazzi di carte, i biliardini, i ping-pong, i juke-box ( pron. giubòx). Non si lasciano scorrazzare i propri figli sui piedi altrui (?), né si permette loro di fare giochi troppo rumorosi.

Al ristorante: (ps: prima di andarci ricordatevi come si pronuncia maitre). Entrando e uscendo dalla sala è gentile salutare con un cenno della testa o un sorriso i nostri vicini di tavola. Negli alberghi di lusso e di prima categoria, per il pranzo della sera è richiesta una toilette elegante (...). Una signora sola, se non ha piacere di scendere nella sala comune, può farsi servire il pranzo in camera (oppure rischia di sembrare una poco di buono!).

Vi evito i particolari concernenti i rapporti con il personale, le mance, la partenza dall'albergo ecc...sono quasi certa, ora che sapete le lingue, che saprete cavarvela da sole. In caso contrario, potete consultare l'Enciclopedia al quinto volume, pag. 911, oppure chiedermi...il servizio è attivo solo per persone al di sopra dei settant'anni il cui unico viaggio sia stato a Cinisello Balsamo. Buone vacanze!

ps: il costume degli italiani dev'essere notevolmente cambiato se l'Enciclopedia non ne fa cenno, ma ritengo di poterla aggiornare con un ultimo consiglio: italiani, se potete non rastrellate l'hotel alla ricerca di campioncini, fingendo di aver dimenticato tutto a casa per arraffare bottigliette di shampoo (pron. sciampo), lucidascarpe e kit del cucito! Ci riconoscono subito!

mercoledì 3 agosto 2011

TRENI E DIVIETI...UN LUNGO VIAGGIO NELLA FORMALITA' - parte I -

Tempo di vacanze, n'est pas? Abbiamo già visto cosa deve fare la Donna Perfetta per prepararsi ad un viaggio in treno...ora che siamo già partite, con il nostro bel biglietto obliterato e una fiaschetta di rhum nella borsetta, vediamo come prosegue il nostro viaggio nella formalità.



" Il treno è partito. La signora che si è preventivamente provvista di tutto quanto le serve, non ha ora alcun bisogno di disturbare i suoi compagni di viaggio. Infatti non è per nulla elegante che una signora debba chiedere in prestito a occasionali compagni di viaggio i giornali o l'orario, né che accetti caramelle, bibite o sigarette. "

Mai accettare caramelle dagli sconosciuti, dicevano...

" Se queste le verranno offerte, la signora rifiuterà; non certo con tono duro o sdegnato, ma con un gentile sorriso di diniego e un: Grazie, ho le mie o Grazie, non fumo, o semplicemente No, grazie che scoraggeranno ulteriori tentativi. Se qualcuno le usa una gentilezza, come abbassare o alzare un finestrino , chiudere o aprirle la porta, la signora ringrazierà sempre cordialmente. Un grazie non ha mai compromesso nessuno. "

Per la serie quella-che-rimase-incinta-per-aver-detto-grazie....

"I compagni di viaggio, d'altra parte, non eccederanno in cortesie non richieste, che alla lunga diventerebbero indiscrezione e invadenza. Ognuno, in treno, ha il diritto di essere lasciato in pace; se desidera non attaccar discorso,o se vuol leggere un libro, deve poterlo fare. Ai compagni di viaggio non ci si presenta. Se il viaggio è molto lungo, comunque, qualche parola, qualche breve conversazione è ammessa: ma che siano conversazioni brevi, generiche, impersonali e assolutamente non confidenziali."

Quindi: il tempo, la crisi che avanza, non ci sono più i giovani di una volta e i problemini di Fido.

"Inutile dire che una signora o una signorina rifiuta sempre, con cortesia ma assoluta fermezza, i tentativi di approccio da parte di compagni di viaggio troppo intraprendenti."

Ma questo era ovvio, vero??