lunedì 25 aprile 2011

LEGGERE LA CORRISPONDENZA ALTRUI

Probabilmente oggi, tra sms e mail, questo problema è ancora più sentito...fidanzate gelose che sorvegliano il cellulare di lui, madri ansiose che cercano su Facebook le fidanzatine e gli amici dei figli...insomma, il Piccolo Portinaio che dorme in ognuno di noi non è mai abbastanza informato. Nei favolosi anni '60, tuttavia, era forse anche peggio, perché un criceto aveva probabilmente più diritto alla privacy di una donna...vediamo un po' cosa dice l'Enciclopedia in proposito.

"Chi prende cognizione del contenuto della corrispondenza chiusa diretta ad altri può rischiare anche un annetto di reclusione. Uguale rischio per chi sottrae, distrae, distrugge o sopprime l’altrui corrispondenza.
(...) Quindi si commette reato anche se non si apre la corrispondenza materialmente ma si viene a conoscenza del contenuto leggendo contro luce, oppure se si apre la busta senza leggere (ad esempio per accertarsi che vi sia un assegno).
 Ancora più delicato appare il problema se il marito possa controllare la corrispondenza della moglie.
Che dire? Il reato c’è senza’altro. Eppure, un marito che viola la corrispondenza della moglie sarà difficilmente condannato. Difatti, non bisogna dimenticare che  per la legge il marito ha un certo potere legale (la potestà maritale ) sulla  moglie.
Non deve fare dunque meraviglia se una sentenza vecchiotta ma sempre attuale, ha affermato che il marito ha diritto di esaminare la corrispondenza della moglie, quando abbia ragionevole dubbio sulla sua fedeltà. Un’altra sentenza più recente afferma però che non commette reato il marito che sottrae la corrispondenza alla moglie, purchè questa sia stata da lei già aperta e letta. Ma se le lettere non fossero già aperte? Sono limiti ben difficili da stabilire. State a vedere che per ricevere in santa pace la propria corrispondenza una donna- diventata che sia maggiorenne,  deve…restar zitella!"

La soluzione è evidentemente ironica, eppure una donna leggendo queste pagine non poteva non sentirsi frustrata, violata a priori sul suo diritto a tenere per sé una parte della propria vita...e io, nel 2011, rifletto sulla potestà maritale e ringrazio ancora una volta le suffragette...

mercoledì 13 aprile 2011

COME SI SERVE IL CAFFE'

" A chi viene a farci visita, sia pure per un breve saluto, nel primo pomeriggio o subito dopo cena, è buon uso offrire il caffè. Bisogna però essere certe di fare un buon caffè: le deprimenti brodaglie che certe signore propinano algi ospiti sono una vera tortura per qualsiasi estimatore di caffè. Dunque, se non abbiamo i mezzi o le capacità necessarie per fare un caffè decente è meglio che offriamo qualche altra cosa, un liquore, o magari niente."

Leggendo questo brano mi sono chiesta di quale abilità sovraumana dovesse disporre la donna...insomma, non ci vuole un corso per fare un caffè - anche se forse, i francesi...mah.
Comunque, nel caso vogliate cimentarvi in questa impresa erculea, ecco le istruzioni dell'Encicopedia.

"Disponiamo le tazzine sul vassoio, ognuna col suo cucchiaino, e accanto ad esse la zuccheriera ben piena; quando il caffè è pronto travasiamolo dalla napoletana nella caffettiera del servizio, e da questa versiamo il caffè nelle tazzine sotto gli occhi dei nostri ospiti (eh, non sia mai che mettiate del veleno...). Se siamo in confidenza coi nostri ospiti possiamo versarlo direttamente dalla napoletana. (...) Se si vuole servire il caffè a tavola - alla fine di un pranzo - è bene disporre tazzine, zuccheriera e caffettiera su un carrello che sarà spinto attorno al tavolo alle spalle degl invitati: la tazzina, riempita di volta in volta, viene posta da destra davanti al commensale, e la padrona di casa chiede "quanto zucchero desidera?" e lo versa lei stessa all'ospite."
A prova di imbecille...

venerdì 8 aprile 2011

IL PROBLEMA DEI POSTI A TAVOLA

" Dalla sua soluzione dipende in gran parte la buona riuscita di un pranzo: affrontiamolo insieme."
Ebbene sì, care le mie signore. Credevate di aver a che fare con algoritmi e fisica sperimentale, traduzioni dal sanscrito o formule chimiche...e invece no, il problema più complesso che vi si pone in quanto donne è come assegnare i posti a tavola! Per fortuna, c'è l'Enciclopedia...

"L'importante è saper distribuire gli ospiti in modo psicologicamente giusto, per non urtare possibili suscettibilità, non creare zone morte nella conversazione, evitare incidenti e seccature.
Secondo le regole ufficiali i posti a tavola vanno distribuiti così: il padrone di casa a capo della tavola, la padrona di casa all'altro capo. (...) Le persone di maggior riguardo (per età, per posizione sociale, per....i favori che speriamo di ricavarne) vanno messe rispettivamente alla destra e alla sinistra dei padroni di casa. Gli altri ospiti vanno sistemati alternando, finché è possibile, un uomo e una donna.

Da cui, con mirabile maestria: "Che il vecchio professore abbia vicino qualcuno disposto ad ascoltare, o fingere di ascoltare i suoi dotti discorsi; che la bella oca abbia vicino qualcuno pronto ad accettare con grazia le sue probabili gaffes; che la zitella abbia vicino un maturo signore disposto ad interessarsi di lei."
Io ho provato a immaginare una delle famose cene di Silvio...insomma, qualcuno dovrà pur porsi il problema di come sistemare le persone perbene del nostro presidente!

martedì 5 aprile 2011

IL PERFETTO SPETTATORE- LA CACCIA AL POSTO

Capita, in un eccesso di vita mondana, che l'Angelo del Focolare si rechi al cinema...ovviamente, prima deve aver letto il capitolo seguente, altrimenti corre seri rischi.

"Se si è in gruppo non ci si chiama sbracciandosi da un capo all'altro della fila o del corridoio "Più avanti!" "Corri, che ti tengo il posto!", " Ehi voi, qui ce ne sono due" eccetera. Se il cinema è affollato non si lotta per il posto a sedere, non si getta il cappotto da lontano per fissare il posto (ma ti pare?), non si scavalcano schienali di sedie per piombare giù come falchi sui posti vuoti, verso i quali stanno arrancando per vie normali file di speranzose signore (ma vanno al cinema o a Lourdes?). Piuttosto che mettersi a livello di gente maleducata, litigando, discutendo, facendo gare di corsa, si rinuncia a sedersi. E' gentile, ma non assolutamente obbligatorio, che un uomo lasci il posto a una signora che non conosce.

Una volta che si è seduti si è pregati di mettersi tranquilli e di evitare di disturbare i vicini in qualsiasi modo. Evitare quindi di tossire cavernosamente e di soffiarsi il naso fragorosamente (se si è molto raffreddati, si stia a casa- e la parentesi, per una volta, non è mia) ; evitare di spostare continuamente la testa di qua e di là; evitare di fumare la pipa o il sigaro, o sigarette pestilenziali. Le signore evitino soprattutto di sfoggiare cappelli di dimensioni ragguardevoli o con ornamenti che ondeggino davanti agli occhi di chi si siede dietro.

Sono andata spesso al cinema e a teatro, e confesso che la cosa che mi fa più ridere è proprio quando si spengono le luci e la gente inizia a tossire, come se fosse l'ultima occasione per farlo..darei comunque qualsiasi cosa per vivere questa scena di "Io e Annie", il famoso film di Woody Allen.